“Il sottile filo rosso della memoria” – Veronica Menghi (2012)

QUANDO IL SOTTILE FILO DELLA MEMORIA SI SPEZZA…….
…….Questa lacerazione non è indolore.

È proprio quello che accade nella malattia di Alzheimer: in poche parole si potrebbe dire che la memoria è tutto nella vita. Senza memoria non si può vivere autonomamente, chi non ha memoria non può prendersi cura di se stesso. Questo è quello che accade ai malati di demenza di Alzheimer: smarriscono progressivamente le coordinate dello spazio e del tempo, dimenticano progressivamente come provvedere a se stessi, e alla fine la vita quotidiana perde coerenza assumendo l’aspetto di un puzzle a cui mancano troppi pezzi per capire che cosa rappresenti. Chi si prende cura dei malati di Alzheimer tutto questo lo sa molto bene, perché assiste a questo inesorabile sgretolamento tutti i giorni, cercando affannosamente di sopperire come può a queste progressive mancanze…..
Questa mostra sul sottile filo rosso della memoria serve per ricordare l’essenzialità della memoria, e la necessità che ci sia sempre qualcuno a ricordare chi purtroppo la perde inesorabilmente. La battaglia per assistere e non dimenticare chi dimentica ha bisogno di continuo supporto e costante attenzione. I pazienti di Alzheimer aumentano progressivamente! L’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (AIMA) e QUALIA sono impegnate a livello sociale, clinico e scientifico a combattere gli esiti letali della malattia di Alzheimer e l’indifferenza verso chi ne è colpito.

Veronica Menghi
“Ci vuole coraggio, ironia e un po’ di follia per fare il lavoro che ho fatto. È stato un percorso nato da un mio lontano progetto mai realizzato, che stava accantonato da lungo tempo. Si trattava di un lavoro sui ricordi, I calendari della memoria, e riguardava la mia memoria personale e quella collettiva, scandite da un percorso cronologico di eventi storici del periodo. Ed è proprio sull’onda di quell’antico progetto che durante l’ultima fase di archiviazione dello studio di Roberto Menghi ho capito che la ricerca stava decollando. Ho sentito l’importanza di portare alla luce attraverso il mio punto di vista tutto il materiale che per me rappresentava la poetica e l’opera di mio padre, e non solo la mia memoria. L’idea iniziale è stata quella di realizzare un grande collage di tutto questo. Il lavoro nasce attraverso la scelta di fotografie e disegni rivisitati da me, e il ritrovamento storico dei film in super 8 girati da mio padre. È stato un percorso tortuoso, non facile, con momenti di rifiuto alternati a periodi di grande creatività. Non dovevo perdere lo scopo iniziale, simbolicamente segnato da un filo rosso, quel filo che porta dal passato al presente, mi accompagna e ci accompagna in questo viaggio.”


Nata a Milano nel 1960, dove attualmente vive e lavora, nel 1978 si trasferisce a Helsinki e collabora con lo studio di Pi Sarpaneva come assistente. Dal 1979 al 1983 trascorre un periodo in Olanda, collabora con il Mickery Theather di Amsterdam. Successivamente, in Belgio partecipa ai corsi di dell’Istitut Superieur. Van der Kelen Logelain Reunis e prosegue la propria ricerca stilistica. Nel 1986 torna a Milano e si diploma in decorazione all’Accademia delle Belle arti di Brera. Negli ultimi anni si dedica ad un percorso di elaborazione della propria pittura come ricerca di un linguaggio universale delle forme; inoltre crea diverse edizioni di libri d’artista. Il suo impegno intellettuale e civile l’avvicina ai poeti Giulio Stocchi e Giacomo Trinci; realizza un ciclo di opere ispirato al poema di Giulio Stocchi In tempo di guerra e con l’opera di Giacomo Trinci realizza un’edizione di incisioni ispirata ai frammenti poetici del Pinocchio in versi. Autobiografia di un burattino e una serie di collage che costituiscono la mostra “Astroscopia di Pinocchio”. Partecipa a numerose esposizioni sia in Italia che all’estero.


Per info: www.veronicamenghi.com
Gallery della mostra: www.veronicamenghi.com/gallery/il-sottile-filo-rosso-della-memoria/

Associazione QUALIA per la ricerca in neuroscienze cognitive
L’Associazione QUALIA è nata nel 2011 per supplire a quella che sta diventando una veraemergenza italiana: il reperimento di fondi per la ricerca scientifica, in particolare nell’ambito delle neuroscienze cognitive, che si occupano, tra l’altro, di patologie con grande impatto sociale come l’Alzheimer e le demenze in generale.
Fondata da un gruppo di professionisti e ricercatori, è presieduta dalla professoressa Gabriella Bottini, docente di neuropsicologia dell’Università di Pavia e responsabile della Struttura semplice interdipartimentale di neuropsicologia cognitiva dell’ospedale Niguarda di Milano, uno dei pochi dipartimenti autonomi specializzati nella presa in carico del paziente con disturbi cognitivi presenti all’interno della sanità pubblica italaina.
L’Associazione, nei suoi due anni di attività, ha già erogato diverse borse di studio a giovani psicologi e ricercatori. È convenzionata con l’Ospedale Niguarda per la realizzazione dei progetti scientifici. Inoltre organizza corsi i formazione per operatori del settore e ha in programma, per l’autunno, una serie di incontri formativi sui disturbi cognitivi (dall’Alzheimer alla dislessia) rivolta al grande pubblico.

Per informazioni: www.associazionequalia.org (sito in costruzione)
tel. 345 9310127
info@associazionequalia.org

AIMA – Associazione Italiana Malattia di Alzheimer
Dare voce alle necessità delle famiglie colpite dalla malattia di Alzheimer, ma soprattutto migliorare la qualità di vita (e di malattia) del paziente e dei suoi familiari: sono questi gli obiettivi perseguiti da A.I.M.A., associazione fondata nel gennaio 1985 da Patrizia Spadin, che a tutt’oggi la presiede. AIMA è quindi l’organizzazione no-profit italiana che si occupa di Alzheimer, più “vecchia” e più esperta; oggi conta 27 associazioni territoriali, una decina di centri d’ascolto e altrettanti gruppi operativi, che operano in molte regioni italiane e ovunque cerca di realizzare quella rete di solidarietà e aiuto che, per le vittime della malattia, “fa la differenza”.
AIMA si è fatta conoscere con il lavoro sul campo, sempre a fianco delle famiglie, aiutandole come e dove possibile ad affrontare la tragedia della malattia: l’obiettivo è sostenere chi sta vicino al malato, informarlo e, soprattutto “formarlo” perché unisca, all’amore per la persona colpita, la competenza necessaria ad affrontare tutti gli aspetti della malattia.
Certa che per percorrere la dolorosa strada dell’Alzheimer, nel proprio ruolo o nella propria professione, la partenza sia SEMPRE dalla informazione e dalla formazione, A.I.M.A. ha tra l’altro attivato nel 1997 un Numero Verde nazionale (800-679679) (la Linea Verde Alzheimer) unica linea telefonica totalmente gratuita, aperta continuativamente 8 ore nei giorni feriali, anche del mese di agosto, e che risponde a circa 10.000 telefonate in un anno; sono soprattutto telefonate di familiari, che chiedono indicazioni e chiarimenti, chiedono consigli e suggerimenti per vivere accanto al malato, ma anche consulenza e supporto di tipo legale o psicologico.
Negli anni, sono state presentate due indagini sui costi della malattia, (le uniche italiane) elaborate con il Censis; istituito un servizio di consulenza per le tesi di laurea o di diploma; lavorato sull’ambiente, sul sostegno psicologico ai familiari, sulla riabilitazione e sulla conoscenza delle terapie farmacologiche, sui centri diurni e su nuove tecniche per evitare la contenzione, sulla comunicazione (sono stati prodotti due spot per la regia di Argento e Tornatore), sulla legislazione (presentando interrogazioni ed emendamenti, raccolte di firme e petizioni, e conducendo anche uno sciopero della fame per l’uniformità di cura sul territorio nazionale); si è lavorato inoltre sulla programmazione sanitaria, e sull’etica (contribuendo alla stesura di alcune proposte di legge sul testamento biologico, e pubblicando un utile manuale sulle Cure di fine vita), ancora e sempre con lo stesso spirito di servizio della fondazione.
Inoltre AIMA ha pubblicato dei libri: Vademecum Alzheimer, 75.000 copie vendute nel 1997, Vademecum Alzheimer nuova edizione presentato nel settembre 2011, Più o meno qui vicino al cuore, racconti di Rosangela Percoco, Mi Manchi, romanzo di Nadine Trintignant, Mia nonna è diversa dalle altre, distribuito nelle scuole elementari. Ha patrocinato la distribuzione del fumetto Rughe di Paco Roca.
Ha prodotto il film Quel che resta di lei di Riccardo Rovescalli e promosso e collaborato all’uscita del documentario Vittorio, Capitan Pistone e tutti gli altri di Mara Consoli. Nelle sue associazioni territoriali, nei numerosi gruppi operativi e nei centri d’ascolto, AIMA accompagna le famiglie durante gli anni di malattia del loro caro, con attività di servizio (corsi di formazione per familiari e operatori, Alzheimer caffè, gruppi di automutuoaiuto, counselling psicologico, sociale e legale), e con il coordinamento e la “messa in rete” dei servizi esistenti, rappresentando così per i centri medici e di ricerca preposti alla cura del paziente, il supporto “naturale” per la presa in carico effettiva di malato e familiari.

Per informazioni: www.alzheimer-aima.it
tel. 02/89406254
linea verde Alzheimer: 800 679 679
aimanaz@tin.it segreterianazionale@alzheimer-aima.it